Da quando la bravissima Imma, del blog Dolci a go go!!!, mi ha invitato a
partecipare al suo nuovo contest ho continuato a pensare
" Tradizionale Lodigiano Estivo" Estivo? Tradizionale? Lodigiano?
Non c'è, non c'è! Se qualcuno è della zona e ha una ricetta tipica Lodigiana
estiva batta un colpo...........e come si dice qui da noi se c'è "mangi un bis"
ovvero mi mangio un verme!!!!
Si sa che qui dove l'estate è breve, noi polentoni, siamo forti nei piatti
autunno-invernali (polenta, stracotti, cassoeula....)
E poi un'illuminazione estivo no ma primaverile si!!!
Un abbraccio a tutti............... :-D
partecipare al suo nuovo contest ho continuato a pensare
" Tradizionale Lodigiano Estivo" Estivo? Tradizionale? Lodigiano?
Non c'è, non c'è! Se qualcuno è della zona e ha una ricetta tipica Lodigiana
estiva batta un colpo...........e come si dice qui da noi se c'è "mangi un bis"
ovvero mi mangio un verme!!!!
Si sa che qui dove l'estate è breve, noi polentoni, siamo forti nei piatti
autunno-invernali (polenta, stracotti, cassoeula....)
E poi un'illuminazione estivo no ma primaverile si!!!
E fino ad ieri eravamo ancora in Primavera!
Ma cosa sono gli "urtis"? Sono le cime del Luppolo selvatico.
A Maggio, quando non fa ancora troppo caldo la domenica,
il mio assaggiatore ufficiale, va a correre e torna con questa delizia.
Vengono chiamati in modo differente a seconda della regione: aspargina, luartis, luvertìn, lavertìn, luperi, vidisone, vartìs, urtizon, bertüçi, viticedda, tavarini e da noi "urtis"
Le cime di luppolo si raccolgono, in primavera, in aree incolte in riva ai fiumi,
in mezzo ai rovi e alle siepi.
Le cime di Luppolo sono un alimento ipocalorico, hanno proprietà tonificanti, rinfrescanti, sedative, diuretiche e lassative, purificano il sangue e stimolano le funzioni epatiche.
A differenza della maggior parte dei germogli utilizzati per uso culinario, i getti di luppolo selvatico sono tanto più gustosi quanto più sono grossi.Immagine presa dal web |
In cucina si utilizzano solo i primi 10-15 centimetri e sono ideali per la preparazione di insalatine o gustose frittate, ripieni, zuppe, minestre e naturalmente il RISOTTO
Ingredienti dosi per 4 persone
320 gr di riso Carnaroli
300/350 gr di "urtis"
1 scalogno
1 lt di brodo vegetale
una noce di burro
1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo
formaggio Grana Lodigiano grattugiato
100 gr formaggio Salva Cremasco
1 bicchiere di latte intero
pepe q.b.
Preparazione
Mettete l'olio in una pentola, aggiungete lo scalogno tritato finemente,
fatelo appassire, aggiungete le cime di luppolo (urtis) e fatele stufare per
2/3 minuti quindi unite il riso .
Fate tostare il riso per 2 minuti, sfumate con il vino bianco e aggiungete
il brodo un mestolo alla volta, continuando a mescolare
con un cucchiaio di legno.
Procedete in questo modo fino a quando il riso non sarà cotto, poi spegnete il fuoco facendo attenzione che il riso non sia troppo asciutto.
Aggiustate di sale e pepe.
Mantecare con il burro e il formaggio Grana grattugiato.
Mentre cuoce il risotto preparate la fonduta di Salva Cremasco.
Tagliate il formaggio a pezzetti, ponetelo in una ciotola
e ricopritelo con il latte.
Lasciate riposare il formaggio per 10 minuti.
Mettete il formaggio nella pentola e lasciatelo sciogliere lentamente rigirando con un mestolo. A seconda della consistenza desiderata aggiungete poco alla volta il latte che avete usato per ammorbidire il formaggio. Deve risultare una fonduta densa.
Mettere un coppa pasta sul piatto, riempire con il risotto e
versare sopra la fonduta di Salva finire con una generosa
macinata di pepe nero.
Come dicevo all'inizio di questo lungo post con questa ricetta
partecipo al contest
come quello ricetta Risotto con "urtis" e fonduta di Salva Cremasco
come quella ricetta questo è un Risotto con "urtis" e fonduta di Salva Cremasco il ricetta questa volta, può essere utile per tutti voi. Beh, ci vediamo in altri ricetta.
Avete letto il Risotto con "urtis" e fonduta di Salva Cremasco ricetta con un indirizzo di collegamento https://tallboot.blogspot.com/2012/06/risotto-con-e-fonduta-di-salva-cremasco.html
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